IL PATRIMONIO

IL TERRITORIO

La maggior parte del territorio dell’ASUC di Pellizzano si trova nel gruppo dell’Adamello Presanella nelle Alpi Retiche Meridionali. Si tratta del punto più a est della dorsale che comprende le principali vette del territorio ASUC: cima Artuik (2614 m.), cima Laste (2770 m.) e cima Baselga (2775 m.). La dorsale prosegue poi fino a cima Lago Scuro (3166 m.) punto più a ovest, alla testata della val Presena. Al centro troviamo cime importanti fra cui spicca la Presanella, la più alta nel territorio trentino con i suoi 3558 m. Dalla cresta principale si staccano diverse dorsali fra cui la Val Gelada con la conca di Artuik e la Val Baselga, le due principali valli del nostro territorio che terminano nella piana di Fazzon. La conca di Artuik nella quale è presente il rifugio e la malga è delimitata a est dal monte Leores, dal monte Gardene (Croce della Pace) e dalla Cima Artuik, una piccola dorsale separa la conca dalla Val Gelada.

Queste due valli come tutta la cresta principale si trovano a sud rispetto alla cosiddetta Linea Insubrica, che è un insieme di fratture e faglie che separa la catena principale delle Alpi dalle cosiddette Alpi calcaree meridionali. Il tracciato della Linea Insubrica coincide in questo settore con il solco della Val di Sole, che delimita a nord la Presanella. Non essendo costituiti dal basamento cristallino delle Alpi meridionali non sono considerati parte di esse, ma piuttosto un’entità geologica autonoma. La maggior parte delle rocce sono di tipico magmatiche intrusive, nel caso del territorio dell’ASUC di Pellizzano principalmente tonaliti, risalite dalle profondità della crosta terrestre tra i 35 e i 40 milioni di anni fa e lentamente solidificatesi al di sotto della superficie. L’erosione da parte degli agenti esogeni, in diversi milioni di anni ha progressivamente smantellato gli strati di rocce sedimentarie e metamorfiche che ricoprivano il plutone magmatico, mettendolo a nudo e iniziando ad operare su di esso, creando l’attuale morfologia del rilievo.

Queste due valli come tutta la cresta principale si trovano a sud rispetto alla cosiddetta Linea Insubrica, che è un insieme di fratture e faglie che separa la catena principale delle Alpi dalle cosiddette Alpi calcaree meridionali. Il tracciato della Linea Insubrica coincide in questo settore con il solco della Val di Sole, che delimita a nord la Presanella. Non essendo costituiti dal basamento cristallino delle Alpi meridionali non sono considerati parte di esse, ma piuttosto un’entità geologica autonoma. La maggior parte delle rocce sono di tipico magmatiche intrusive, nel caso del territorio dell’ASUC di Pellizzano principalmente tonaliti, risalite dalle profondità della crosta terrestre tra i 35 e i 40 milioni di anni fa e lentamente solidificatesi al di sotto della superficie. L’erosione da parte degli agenti esogeni, in diversi milioni di anni ha progressivamente smantellato gli strati di rocce sedimentarie e metamorfiche che ricoprivano il plutone magmatico, mettendolo a nudo e iniziando ad operare su di esso, creando l’attuale morfologia del rilievo.

DA PELLIZZANO ALLA PIANA DI FAZZON

Il territorio dell’ASUC inizia sin dai dintorni del paese di Pellizzano. Qui sono presenti diversi prati utilizzati dagli allevatori locali per il foraggio. Dopo il paese proseguendo verso il versante sud orografico il terreno si fa molto impervio e ricco di vegetazione, qui la mano dell’uomo risulta meno evidente e il versante è interamente ricoperto da un fitto bosco composto prevalentemente di conifere. All’apice del versante troviamo la piana di Fazzon raggiungibile tramite la strada asfaltata o tramite il sentiero della Palù. Qui il terreno si fa meno impervio quasi pianeggiante ci sono diversi prati adibiti a foraggio e pascolo del bestiame nonché svariati masi privati ed alcune attività commerciali nel periodo estivo.

Proseguendo poi si arriva alla Malga Bassa e al Lago dei Caprioli, mete dalle quali si può proseguire verso la malga Alta i rifugi le vallate e le Cime del Territorio dell’ASUC tramite i nostri pe e i sentieri SAT. La maggior parte delle cime sono senza vegetazione in quanto le quote sono relativamente elevate. Nelle valli troviamo invece una vegetazione di arbusti e rododendri, scendendo di quota, intorno ai 1800 metri si comincia a trovare il fitto bosco di conifere.

Proseguendo poi si arriva alla Malga Bassa e al Lago dei Caprioli, mete dalle quali si può proseguire verso la malga Alta i rifugi le vallate e le Cime del Territorio dell’ASUC tramite i nostri pe e i sentieri SAT. La maggior parte delle cime sono senza vegetazione in quanto le quote sono relativamente elevate. Nelle valli troviamo invece una vegetazione di arbusti e rododendri, scendendo di quota, intorno ai 1800 metri si comincia a trovare il fitto bosco di conifere.

FAZZON E LAGO DEI CAPRIOLI

Il Lago dei Caprioli è un piccolo paradiso che ben si adatta alle esigenze di tutti: è perfetto per fare una passeggiata, un pranzo domenicale, per cimentarsi in uno dei tanti percorsi di trekking che lo circondano o perché no anche per una giornata di relax. La località di Fazzon si può raggiungere in pochi minuti di automobile da Pellizzano oppure percorrendo il bel sentiero tematico della Palù che attraverso i boschi conduce alla Malga Bassa.
Da lì imboccando il sentiero del Macereto si raggiunge il lago dei Caprioli. Si tratta di un caratteristico laghetto alpino luogo di sosta e di partenza per escursioni di media quota.

Il lago è interamente costeggiato da un ampio sentiero ideale per tutti, in pochi minuti si può effettuare il giro con molti punti panoramici suggestivi dove alberi e cielo vengono magnificamente riflessi nelle sue acque cristalline e seguendo una piccola deviazione nei pressi del ponte imbocchiamo un breve sentiero nel bosco dove dopo pochi metri si può ammirare la cascata del rio Baselga che poi sfocia nel lago stesso. Il lago è un bacino artificiale realizzato dall’amministrazione comunale di Pellizzano negli anni sessanta alla confluenza dei torrenti Baselga e Stablo. Questo intervento ha rivoluzionato e valorizzato l’area rendendo un punto di attrazione turistica di primo piano. I prati che circondano il lago sono attrezzati per picnic, mentre all’interno del bosco sono stati adibiti dei luoghi per osservare caprioli e cervi che sono custoditi all’interno dell’area protetta adiacente alla Malga Bassa. Di fronte al lago è presente lo Chalet Lago Dei Caprioli aperto per gran parte dell’anno come ristorante e bar.

Il lago è interamente costeggiato da un ampio sentiero ideale per tutti, in pochi minuti si può effettuare il giro con molti punti panoramici suggestivi dove alberi e cielo vengono magnificamente riflessi nelle sue acque cristalline e seguendo una piccola deviazione nei pressi del ponte imbocchiamo un breve sentiero nel bosco dove dopo pochi metri si può ammirare la cascata del rio Baselga che poi sfocia nel lago stesso. Il lago è un bacino artificiale realizzato dall’amministrazione comunale di Pellizzano negli anni sessanta alla confluenza dei torrenti Baselga e Stablo. Questo intervento ha rivoluzionato e valorizzato l’area rendendo un punto di attrazione turistica di primo piano. I prati che circondano il lago sono attrezzati per picnic, mentre all’interno del bosco sono stati adibiti dei luoghi per osservare caprioli e cervi che sono custoditi all’interno dell’area protetta adiacente alla Malga Bassa. Di fronte al lago è presente lo Chalet Lago Dei Caprioli aperto per gran parte dell’anno come ristorante e bar.

LA VAL GELADA

La Val Gelada è una valle dove la natura regna incontrastata e la mano dell’uomo si nota solamente per il sentiero (SAT n. 203) che conduce al Passo Val Gelada dal quale una volta arrivati si può scendere in val Nambino e Madonna di Campiglio. Da qui si gode di un panorama mozzafiato sul lago Nero, il lago Serodoli e soprattutto sulle Dolomiti del Brenta. La valle è delimitata ad est dalla conca di Artuik, dal Lores e dal Monte Gardene (Croce della Pace), dal monte Nambino, dalla cima Laste, dalla cima Shulz e dalla cima Artuik. Queste ultime 3 cime formano un anfiteatro naturale e i loro nevai alimentano il sottostante lago Azzurro, raggiungibile facilmente con un sentiero (SAT n. 203) partendo da Artuik. A sud dal Passo Val Gelada e ad ovest dalla cima Val Gelada e dal Piz del Mez Di.
Un impervio torrente, alimentato dai nevai, discende la valle arrivando al lago di Stablo passando poi per la Regina del Bosco fino al sfociare nel Lago dei Caprioli. Una parte di quest’acqua viene utilizzata nel periodo estivo per la produzione dell’energia elettrica necessaria ai bisogni della Malga Alta, quest’ultima sita a est del versante.

LA VAL BASELGA

La val Baselga comincia poco più in alto rispetto al lago dei Caprioli, sin da subito risalta la natura selvaggia dove il torrente Baselga discende lungo la valle. Risalendo il sentiero a circa 2000 metri, la valle si apre e troviamo il rifugio sito in una conca. Da qui abbiamo una vista magnifica su tutta la valle e le sue cime. La valle è delimitata ad est dal Piz del Mez Di (dorsale che la divide con la parallela Val Gelada), a sud con la cima Val Gelada, la Rocca di Nambrone e la cima Baselga, e ad ovest con il passo Fazzon, il monte Fazzon, i Crozi dei Meoti e il monte Salvat.

IL BOSCO

Il bosco è un universo vivente in cui convivono alberi, arbusti, erbe e tanti piccoli e grandi animali. Rappresenta pertanto un armonico insieme di elementi ove ognuno ha una funzione ed un proprio ruolo nel delicato equilibrio della natura, è un bene sociale che contribuisce ad arrecare numerosi benefici a vantaggio della collettività. Dalla sua salvaguardia dipende la sicurezza del territorio e dalla sua cura la produzione di legname e di ossigeno, così importanti per migliorare la qualità della nostra Vita.

Le risorse che costituiscono il patrimonio boschivo di Pellizzano vengono sfruttate da secoli. L’uomo può operare un taglio del bosco per ricavarne il legname di cui necessita senza che tale azione crei degli squilibri a livello di ecosistema. Il bosco costituisce tutt’oggi un’importante fonte di reddito e di lavoro per le comunità di montagna. La risorsa legno, pur se in maniera minore rispetto al passato, rimane un settore vitale dell’economia. ll quantitativo di legname utilizzato è largamente inferiore alla crescita annua del bosco e consente di conservare la consistenza dei patrimoni forestali.

– Consistenza legnosa delle foreste di Pellizzano 212.000 m3;

– Crescita annua 4.300 m3;

– prelievo annuo di legname da opera e come legna da ardere per le famiglie locali totale 3000 m3 (circa 3.000 piante).

– Consistenza legnosa delle foreste di Pellizzano 212.000 m3;

– Crescita annua 4.300 m3;

– prelievo annuo di legname da opera e come legna da ardere per le famiglie locali totale 3000 m3 (circa 3.000 piante).

IL TAGLIO

Gli alberi da tagliare devono essere selezionati in maniera oculata privilegiando un disboscamento a livello di singola pianta o di piccoli gruppi (selvicoltura naturalistica). Il taglio contemporaneo di grandi superfici (taglio a raso), utilizzato normalmente fino agli anni 50, non è più consentito perché poco rispettoso degli equilibri boschivi.

La gestione della foresta avviene attraverso l’utilizzo di adeguati strumenti di pianificazione. I relativi piani di assestamento vengono redatti ogni vent’anni e riguardano la singola proprietà forestale. In tale occasione viene effettuato un censimento degli alberi presenti nel bosco e contestualmente vengono programmati gli interventi appropriati.

Tutti gli alberi che debbono essere tagliati vengono selezionati dai tecnici forestali che, attraverso l’utilizzo di uno strumento che prende il nome di “martello forestale”, li marchiano apportando un’incisione sulla ceppaia. ll taglio degli alberi ha come obiettivo quello di favorire la crescita di molte altre piante in modo da mantenere la continuità del manto forestale.

Le piante vengono tagliate possibilmente prima che il loro legno diventi di qualità scadente. In questo modo rimangono nel bosco piante sane e stabili e giungono in segheria tronchi utilizzabili per svariati scopi: mobili, abitazioni ecc… Tutti i residui (per es. i rami) vengono utilizzati direttamente dalle famiglie come legna da ardere o dalle ditte specializzate come cippato.

Tutti gli alberi che debbono essere tagliati vengono selezionati dai tecnici forestali che, attraverso l’utilizzo di uno strumento che prende il nome di “martello forestale”, li marchiano apportando un’incisione sulla ceppaia. ll taglio degli alberi ha come obiettivo quello di favorire la crescita di molte altre piante in modo da mantenere la continuità del manto forestale.

Le piante vengono tagliate possibilmente prima che il loro legno diventi di qualità scadente. In questo modo rimangono nel bosco piante sane e stabili e giungono in segheria tronchi utilizzabili per svariati scopi: mobili, abitazioni ecc… Tutti i residui (per es. i rami) vengono utilizzati direttamente dalle famiglie come legna da ardere o dalle ditte specializzate come cippato.

L'ORGANO DI CONTROLLO: LA FORESTALE

La struttura forestale del Trentino è capillarmente distribuita sul territorio con 60 uffici e relativo personale tecnico e di custodia. A livello di vallata operano i distretti forestali che si articolano in stazioni forestali, mentre ogni ente, singolo o consorziato con altri, dispone di un custode forestale che collabora con le strutture provinciali.

Molteplici sono le attività del personale del Corpo Forestale Provinciale e dei custodi. La sicurezza del territorio rappresenta un obiettivo prioritario che viene perseguito mediante la salvaguardia e la gestione tecnica delle foreste. Le singole operazioni tecniche (es. la “martellata”) sono spesso integrate da interventi diretti con operai assunti per le singole esigenze.

ll personale del Corpo Forestale e di custodia si occupa inoltre del controllo e della gestione della fauna selvatica ed ittica in termini non solo di sorveglianza, ma anche di effettuazione delle operazioni necessarie alla gestione tecnica delle specie cacciabili e non, e censimenti in collaborazione con l’associazione cacciatori, in supporto operativo del Servizio Faunistico.

Tutte le attività sopracitate sono svolte anche dai Custodi forestali che però hanno come attività prioritaria la gestione tecnico-economica delle singole proprietà comunali o frazionali a loro assegnate (cura e sorveglianza della proprietà e dei lotti boschivi, distribuzione delle parti di legna, consulenza per la popolazione etc.)

La certificazioni :

  • ISO14002 (Comunale) gestione Ambiente,Energia,Rifiuti…
  • PECFC (ASUC) Gestione Forestale, filiera foresta legno (selvicoltura naturalistica)

Le sopra citate indicano l’ottima gestione delle foreste con i criteri di sostenibilità.

ll personale del Corpo Forestale e di custodia si occupa inoltre del controllo e della gestione della fauna selvatica ed ittica in termini non solo di sorveglianza, ma anche di effettuazione delle operazioni necessarie alla gestione tecnica delle specie cacciabili e non, e censimenti in collaborazione con l’associazione cacciatori, in supporto operativo del Servizio Faunistico.

Tutte le attività sopracitate sono svolte anche dai Custodi forestali che però hanno come attività prioritaria la gestione tecnico-economica delle singole proprietà comunali o frazionali a loro assegnate (cura e sorveglianza della proprietà e dei lotti boschivi, distribuzione delle parti di legna, consulenza per la popolazione etc.)

La certificazioni :

  • ISO14002 (Comunale) gestione Ambiente,Energia,Rifiuti…
  • PECFC (ASUC) Gestione Forestale, filiera foresta legno (selvicoltura naturalistica)

Le sopra citate indicano l’ottima gestione delle foreste con i criteri di sostenibilità.

LE CIME

Le cime nel territorio dell’ASUC di Pellizzano fanno parte del gruppo della Presanella, variano dai circa 1500 mt fino a sfiorare i 3000 mt di quota. Si trovano in una zona strategica e particolarmente panoramica in quanto al centro di 4 gruppi molto importanti. Infatti da queste vette si possono ammirare il gruppo dell’Oltres Cevedale, il gruppo delle Dolomiti del Brenta e il gruppo dell’Adamello Presanella di cui ne fanno parte e il gruppo delle Pozze. Gran parte di quest’ultimo fa parte dell’ASUC di Termenago e Castello.

Le principali cime del nostro territorio sono:

  • Lores 2361 m
  • Monte Gardene (Croce della Pace) 2519m
  • Cima Artuik 2607 m
  • Cima Schulz 2614 m
  • Cima Laste 2770 m
  • Monte Nambino 2678 m
  • Cima Val Gelada 2675 m
  • Piz del Mez dì 2577 m
  • Rocca di Nambrone 2742 m
  • Cima Baselga 2800 m
  • Monte Fazzon 2687 m 
  • Crozzi dei Meoti 2410 m
  • Monte Scavezzi 1965 m
  • Monte Salvat 1677 mt